Per una critica a Marx e al marxismo

Lunedì 11 dicembre 2023 abbiamo presentato il libro “L’anti-Marx. Anatomia di un fallimento annunciato”. Erano con noi Giancristiano Desiderio, autore del libro, Marco Menon, borsista presso l’Università della Svizzera italiana e Leonardo Trabalza, coordinatore FGV dell’Istituto Liberale. L’opera, come recitano titolo e sottotitolo, è chiaramente ed esplicitamente una critica profonda ed argomentata al contributo intellettuale di Karl Marx. Una figura apparentemente rimossa, ma non adeguatamente criticata, e questo non solo in Italia, dove ha dominato l’intero secondo dopoguerra, ma anche in Europa. Il libro sostiene che questo non può che accadere, proprio alla luce del tipo di ideologia rappresentato sia dalla dottrina marxista che dalla sua natura di per sé totalitaria. Il marxismo è di per sé pervasivo, soffocante, anti-liberale, anti-umano. Ha ovunque fallito, eppure continua a ricevere credito. E’ pieno di contraddizioni e tuttavia viene ritenuto ancora oggi un punto di vista imprescindibile di cui tenere conto, nonostante esso abbia mostrato i suoi limiti inoppugnabilmente e si sia dimostrato non solo superato, ma perfino insensato ed infondato.

Karl Marx è stato sconfitto dall’analisi economica, per molti motivi, fra i quali quelli di aver espresso tesi ben poco fondate proprio da un punto di vista economico. Il che può sembrare paradossale solo a chi non lo conosce e può sembrare una congiura solo a chi lo cita come un’autorità senza averlo letto. Ma è stato sconfitto anche dalla storia, come abbiamo potuto vedere tutti e come molti sembrano ostinarsi a dimenticare, tra negazioni della realtà e obiezioni inconsistenti. Infine, è stato sconfitto in tutti i possibili ambiti dove sono state applicate le sue strampalate teorie e quelle del marxismo cosiddetto “scientifico”, sotto tutte le latitudini e nei contesti più variegati, evidenziando incontrovertibilmente che ogni tentativo di salvarlo mediante ipotesi “ad hoc” che tentino di accampare il fatto che esso ancora non sia stato pienamente applicato rappresentano inconsistenti sciocchezze se esse non fossero così pericolose. Resta da stabilire, del resto, se siano pericolose perché sciocche o insensate nella loro pericolosa infondatezza, ed in ogni caso, comunque si risolva il dilemma, si tratta di tesi che ancora oggi, negli ambiti più vari, esercitano un incontrovertibile fascino. Lungi da noi impedire che detto fascino continui ad esercitarsi sulle menti di qualcuno; del resto, lungi da noi voler passare per marxisti o per comunisti, che negli anni non hanno certo riservato un trattamento tollerante nei confronti dei dissenzienti o di coloro che non “erano in linea”(non lo hanno fatto dimostrandosi, peraltro degni discepoli della propria teoria)

Pertanto, ogni opera che si prefigge il tentativo di criticare e con dovizia di particolari, secondo una logica che persegue  radicalmente ogni angolo visuale di questa struttura ardita e zeppa di errori concettuali, inesattezze specifiche, profetismo infondato (e, peraltro, non realizzato), presunzione e inadeguatezza, un’ideologia che volle essere e fu l’arsenale per tanti orrori e per tante devastazioni, ebbene ogni opera in questo solco giunge sempre benvenuta. Tanto più benvenuta in quanto, nonostante tutti i disastri creati, nonostante l’insostenibilità della stragrande maggior parte delle tesi sostenute e a dispetto dei giudizi emessi spesso con brutalità dal tribunale degli eventi e delle idee, il marxismo continua ad essere sostenuto, come detto, con un’ostinazione davvero degna di miglior causa.

Karl Marx ha rappresentato una malìa irresistibile per molte generazioni ed ha saputo essere un idolo per molti giovani, che in esso hanno visto la possibilità, di volta in volta, di un riscatto sociale, di una redenzione, di una palingenesi, di un sovvertimento radicale. Oggi sembra essere l’idolo di molti ex giovani che non vogliono accettare la sconfitta, che non si rassegnano all’accettazione dell’evidenza, in uno spettacolo spesso patetico. Karl Marx, in questo senso, è il giusto eroe di molti, la figura emblematica di tanti, in una relazione per molti versi simile ad una patologia.

Senza voler infierire, sono sotto gli occhi di tutti alcune palesi, irrefutabili realtà che proveremo a ricordare, anche ai molti sostenitori delle tesi marxiste che con la realtà hanno un rapporto, per così dire, “problematico” : 

  • le profezie di Marx sulla scomparsa della civiltà “borghese” e sul superamento del capitalismo, profezie, lo ricordiamo, che facevano parte integrante della sua teoria, non si sono avverate
  • il capitalismo e l’economia di mercato, pur non essendo né volendo peraltro essere il paradiso in terra, hanno consentito al genere umano un ventaglio inimmaginabile di miglioramenti, sul cui dettaglio non ci si soffermerà
  • l’economia di mercato ha elevato le possibilità dei ceti più bassi ed umili della popolazione verso punti non certo di mera sopravvivenza, ma di ascesa, anche qui, in tutti i settori (concretando l’evidenza che il comunismo ovunque affama i poveri, mentre l’economia di mercato dà loro ben più che una chance)
  • se l’economia di mercato ha potuto essere un fattore decisivo nell’indubbia elevazione delle condizioni di ciascun essere umano in ogni contesto dove sia stata adottata, il marxismo e l’economia pianificata che ne consegue, incistata in un’ incongrua teoria del valore-lavoro, hanno generato sicuri inferni sulla terra  e solo chi non le ha provate può avere l’insensato desiderio di sperimentarle.

Il libro riporta tutta una serie di interessanti angoli visuali dai quali procedere per una polemica, verrebbe da dire, benefica verso il marxismo, come pure tutta una serie di rilevanti contributi che negli anni hanno levato la loro voce contro le follie del marxismo. Non mancano considerazioni molto interessanti anche su autori apparentemente lontani quali Gentile e Gramsci ed, infine, sul rapporto tra lo storico traduttore di Marx ed Engels, Martignetti, e Benedetto Croce. Siamo di fronte, dunque, ad un’opera di rilievo, che si pone nella meritoria tradizione di quelle voci che hanno cercato di mostrare come il valore di Karl Marx non sia certo così rilevante come ancora troppi ritengono.

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