L’Associazione Lodi Liberale si ispira ai valori del liberalismo.
Crediamo nell’uguaglianza degli uomini davanti alla legge, ma contestualmente consideriamo la diversità una risorsa e un’opportunità di crescita nel confronto, non un problema.
Crediamo che tutti gli individui abbiano una conoscenza limitata e fallibile, perché non confidiamo nel governo degli uomini ma nel governo della legge.
Crediamo nella pluralità dei valori e che quindi nessuno, neanche lo stato, abbia il potere di imporre i propri valori a nessun altro, ma che ci siano valori minimi, propri della civiltà occidentale, che sono inderogabili, tra i quali c’è sicuramente quello dell’uguaglianza tra l’uomo e la donna.
Crediamo nella libertà di espressione, essendo fermamente convinti che le idee illiberali vadano combattute con il confronto delle idee e non con la censura.
Crediamo nel garantismo nei confronti di tutti, quindi nella salvaguardia di tutte le garanzie processuali e nella presunzione di non colpevolezza, avversando ogni forma di giustizialismo, vera causa del degrado della discussione civile in questo Paese.
Crediamo nella libertà negativa, ovvero nella libertà come assenza di vincoli o restrizioni, piuttosto che nella libertà positiva.
Crediamo nella libertà di scelta educativa da parte delle famiglie che hanno il diritto di scegliere dove e come educare i propri figli, in una scuola statale o paritaria.
Crediamo nel principio di sussidiarietà verticale (il livello di governo che deve occuparsi di un bisogno deve essere quello più vicino possibile al cittadino) e orizzontale (lo stato non deve occuparsi di questioni che possono essere gestite meglio dai singoli, dalla società o dal mercato).
Crediamo nel diritto alla riservatezza nella vita privata, contrastando quindi ogni invasione dello stato in questo ambito.
Crediamo che i diritti inalienabili dell’individuo siano la vita, la libertà e la proprietà.
Crediamo che non possa esserci libertà politica senza libertà economica, e viceversa.
Crediamo quindi che la proprietà privata sia un diritto di ogni persona, che il mercato sia il luogo in cui le persone esercitano la propria libertà di scelta, e che quindi debba essere ostacolato il meno possibile dall’intervento dello stato, e che la concorrenza, che deriva da cum petere, sia in ogni sfera dell’agire umano il processo migliore per cercare insieme, in modo agonistico, la maniera più adeguata di soddisfare i bisogni reciproci degli individui.
Crediamo insomma che la libertà individuale sia, per usare le parole di Lord Acton, “il fine politico supremo” e la guida sicura per il progresso, consapevoli del fatto che “chi cerca nella libertà altra cosa che la libertà stessa è fatto per servire” (Tocqueville).