L’auspicio di una rinascita

Nel nostro centoventinovesimo evento di martedì 11 maggio abbiamo presentato il libro di Carlo Cottarelli “All’inferno e ritorno. Per la nostra rinascita sociale ed economica” insieme all’autore (Direttore dell’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani), Nicola Porro (Vicedirettore de “Il Giornale”) e Ettore Gotti Tedeschi (Economista).

Cottarelli parte dalla quanto mai delicata situazione nella quale il nostro Paese si è trovato all’indomani dello scoppio della pandemia, articolatasi in tre distinte crisi (quella sanitaria, quella economica e quella finanziaria, quest’ultima sventata grazie all’operato della Banca Centrale Europea), ripercorre poi l’evoluzione delle suddette crisi, le loro cause scatenanti, i rimedi adottati dalla politica nostrana e le occasioni perse, a suo avviso, per scongiurarne le ripercussioni più sofferte.

L’autore passa quindi ad analizzare l’azione dell’Unione Europea spiegando il meccanismo dell’acquisto di titoli di Stato da parte della Banca Centrale Europea, le differenze tra l’azione di quest’ultima e la Banca d’Italia e le ragioni per cui questa massiccia immissione di moneta nel mercato europeo non abbia portato a un innalzamento dell’inflazione. Successivamente mette in risalto il vincolo di bilancio posto dai trattati europei in vigore e il ruolo che stanno giocando i prestiti europei, primo fra tutti il Next Generation EU, nel lento ma necessario rilancio economico italiano. Ritorna infine sul dibattito pubblico sorto nell’autunno 2019 relativo al Meccanismo Europeo di Stabilità (MES) e all’opportunità, da parte dell’Italia, di ricorrere al suo utilizzo. Lo fa adottando il consueto stile analitico, perseverando nella sua crociata contro le fake news e ricorrendo, spesso, a citazioni di esponenti della politica italiana ed europea.

Di tutti i suoi libri quest’ultimo riveste certamente un ruolo più impegnato, per certi versi politico, ed è l’autore stesso a precisarlo. La seconda parte del volume, infatti, fa riferimento a principi quali l’uguaglianza di possibilità, la giustizia sociale e il merito per analizzare alcuni problemi strutturali del Belpaese. Tra questi: la pubblica istruzione, la sanità, la mobilità intergenerazionale, la produttività e la “fuga dei cervelli”. Partendo dal presupposto oggettivo che l’ascensore sociale nel nostro Paese funzioni male, I’autore riflette sullo scarso ricorso ai principi di uguaglianza di possibilità e merito, stemperati da un adeguato grado di ridistribuzione, sostenendo che ci sia “un’eccessiva enfasi sull’uguaglianza nei punti di arrivo, il che spegne gli incentivi a crescere, premia l’inerzia invece del merito”. In questa sezione Cottarelli non si limita all’analisi oggettiva dei fatti e dei numeri, ma si spinge oltre, dando una propria lettura e una propria precisa opinione politica. Ad esempio, si esprime negativamente in merito alla continua assunzione di insegnanti di scuola primaria e secondaria perché ciò limita le risorse da investire in un aumento degli stipendi o nella miglior formazione del personale; definisce inaccettabile il divario regionale in materia di costi dei servizi sanitari e si definisce contrario all’abolizione del “superticket” promossa dal Ministro Speranza; ventila l’opportunità di “punire severamente” chi abusa dei sussidi per disabilità; sostiene che la crescita economica, le politiche di tassazione e di spesa pubblica non possano che essere “verdi”. In chiusura, l’Autore auspica un superamento della polarizzazione che negli ultimi anni ha dominato il dibattito pubblico.

Consigliamo la lettura del libro in quanto è un ottimo strumento divulgativo di concetti economici e di temi non sempre adeguatamente approfonditi nel dibattito pubblico. Il “macigno” del debito pubblico italiano, la mancanza di prospettive per i giovani, specie laureati, non sono argomenti nuovi e sono stati protagonisti di altri contributi dello stesso autore, ma è necessario riconoscerne l’importanza una volta di più, alla luce della situazione emergenziale nella quale versano l’Italia e il continente europeo, per assumerne consapevolezza e provare la difficile via del rilancio.

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