Quando tanti dovettero ad uno solo: le parole di Winston Churchill a favore del mondo libero

Lunedì 29 novembre scorso abbiamo presentato il libro “Lacrime, sudore e sangue”, insieme a Giovanni Sallusti (Giornalista), Stefano Magni (Giornalista) e Antonio Carioti (Giornalista). Il libro si propone di raccogliere i più importanti discorsi di Winston Churchill sulla forza di resistere, pronunciati di fronte alla Camera dei Comuni nel momento più buio per l’Europa intera e il mondo libero.

Fin dal primo discorso riportato nell’opera, a seguito della ratifica del trattato che è seguito alla conferenza di Monaco del 1938, appare evidente come Churchill sia stato tra i primi a prevedere i terribili effetti che la politica dell’appeasement avrebbe avuto sui paesi minacciati dall’espansione nazista; il disprezzo del futuro primo ministro inglese verso i sistemi nazista e fascista emerge più volte non solo negli attacchi diretti alle persone di Hitler e Mussolini, ma anche in una serie di critiche alla politiche intraprese dai due regimi e alle modalità con cui essi conducono la guerra; il riferimento al principio di autodeterminazione portato davanti alla Camera dei Comuni nel 1938, dimostra tutta la lungimiranza e prontezza nell’affrontare le argomentazioni del nemico, andando a trattare un tema che anche oggi risulta sempre di più attuale.

Al di là delle considerazione sui regimi italiano e tedesco, quello che colpisce sono il linguaggio e la retorica utilizzati da Churchill nell’eloquenza della quale sono espressione i dei suoi discorsi: in qualità di primo ministro, nei discorsi alla radio esorta la popolazione a prepararsi su un’eventuale invasione della loro isola, ma afferma di esser sicuro che con l’aiuto di tutti il paese sarà in grado di superare la tempesta della guerra; celebre è il discorso “non ci arrenderemo mai” con il quale convince l’intero popolo britannico di essere in grado di compiere un’impresa eroica. Anche i discorsi rivolti alla Camera dei Comuni enfatizzano l’indispensabile necessità di resistere e l’eroismo dei piloti della Royal Airforce.

In più occasioni viene sottolineata la necessità di un potenziamento dell’apparato bellico, affiancata da una serie di formidabili encomi ed incoraggiamenti ai piloti che ogni giorno difendono i cieli britannici. Nonostante l’intero libro si soffermi sui discorsi incentrati sulla resistenza, viene dedicato spazio anche per due discorsi, entrambi pronunciati in Parlamento, in un periodo in cui la situazione volgeva già a favore delle potenze alleate. Anche il discorso relativo allo sbarco delle truppe in Normandia può essere visto come una grande esortazione ai soldati a portare a termine una grande impresa che non è mai stata compiuta da nessuno, un inno al coraggio al fine di resistere ancora, fino a che il nemico non sarà sconfitto.

Il concetto di resistenza, quindi, nelle parole di Churchill non si riferisce solamente alla tipica resistenza militare portata avanti dagli uomini al fronte, ma si esprime anche in un totale rifiuto di cedere a tutte le ideologie totalmente illiberali, rivolgendosi a quel paese che è stata la culla della libertà a partire da diversi secoli. Solo con una totale comprensione di ciò che è veramente il terribile apparato nazista si può combattere efficacemente ed impedire che l’intero continente cada sotto la morsa del totalitarismo.

Chi deciderà di affrontare la lettura di questo libro non solo troverà discorsi esaltanti e incalzanti, pronunciati in un contesto difficilmente immaginabile in tempi di pace, ma troverà un maggiore approfondimento sulla figura di Winston Churchill, sulla sua capacità di oratore, sulle sue idee e in generale sulla personalità. Inoltre potrà notare anche la lungimiranza di un grande politico a cui, più che non rispetto a molti altri, il mondo occidentale deve la propria libertà.

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