Scarsità e incertezza nella politica e nei diritti secondo Cubeddu
Il libro del Professor Cubeddu è molto importante perché affronta in maniera esauriente due aspetti fondamentali dell’esistenza umana spesso trascurati dalle scienze sociali e dagli studiosi liberali, ossia il tempo e l’incertezza. Il primo è il bene più scarso che gli uomini abbiano a disposizione e la seconda è un aspetto ineliminabile nella nostra vita. Si tende spesso a pensare che la politica possa far risparmiare tempo agli uomini nel cercare di soddisfare i loro bisogni e che, al tempo stesso, riesca a ridurre l’incertezza nelle scelte individuali; invece, specialmente nell’epoca attuale caratterizzata da un’innovazione continua, la politica non è assolutamente in grado – neanche se attuata nella maniera più efficace, efficiente e disinteressata possibile – di stare al passo con i mutamenti perenni dell’ambiente economico, sociale e scientifico. Essa può solo limitarsi a cercare di inseguire le innovazioni con la pretesa di regolare situazioni che, inevitabilmente, saranno diverse al termine del processo legislativo. Il vero soggetto dell’innovazione è l’impresa: ciò diviene evidente quando ci si chiede quali delle grandi innovazioni che hanno cambiato la vita degli uomini negli ultimi secoli siano figlie della politica e quali dell’imprenditoria privata. Il problema dunque si trasforma in una competizione tra Stato e catallassi, intesa come ordine di mercato nato spontaneamente, nella riduzione del tempo intercorrente tra l’emergere di un’aspettativa, lo studio della sua realizzabilità e la sua effettiva realizzazione. Una competizione che lo Stato non riesce a vincere neanche ampliando quella moderna coercizione che è la tassazione. Si dovrebbe dunque tornare a concepire l’attività dello Stato come garante dei diritti negativi degli uomini (protezione della vita, della libertà e della proprietà contro le aggressioni altrui) e non pretendere che esso fornisca una molteplicità di diritti positivi, creando in questo modo molte aspettative che, immancabilmente, non verranno soddisfatte e che comporteranno solo un aumento dell’intervento della discrezionalità politica nella vita degli individui e nella società. Tutto ciò aumenta l’incertezza e lo spreco di tempo per cercare di conoscere e rispettare le norme prodotte dall’ipertrofia legislativo-burocratica degli Stati moderni.