Difendere la nostra identità occidentale ci protegge dai pericoli esterni

Lunedì 13 gennaio abbiamo presentato il volume “Noi e loro. Contro la resa a dittatori e islamisti” di Daniele Capezzone, un’opera che affronta le sfide che le democrazie occidentali devono affrontare in un contesto geopolitico sempre più complesso. Durante l’evento, abbiamo avuto l’opportunità di discuterne con l’autore, (Direttore editoriale di Libero), con Stefano Piazza (Giornalista) e con  Alessandro Borganti (Presidente dell’Istituto Liberale Lombardia), in una conferenza che ha riempito la Sala Rivolta, stimolando una riflessione fondamentale sui temi della libertà e della sicurezza internazionale.

Il libro di Capezzone critica duramente la “resa” che molte democrazie occidentali mostrano nei confronti di alcuni regimi autoritari. Il tema della libertà, in tutte le sue forme, emerge come il fulcro dell’opera. L’autore esorta a non abbassare mai la guardia contro chi minaccia i valori di democrazia e stato di diritto. Invece di cedere ai compromessi imposti da circostanze diplomatiche o considerazioni economiche, Capezzone sostiene che l’Occidente dovrebbe riprendere con determinazione la propria posizione a favore della libertà, promuovendo politiche che non solo tutelino i propri interessi, ma che siano anche in linea con i principi che hanno sempre caratterizzato le società democratiche.

Nel volume, l’autore denuncia l’atteggiamento arrendevole di molti paesi occidentali, in particolare dell’Unione Europea e degli Stati Uniti, che hanno mantenuto rapporti con regimi autoritari come quelli dell’Iran, della Siria e della Russia, talvolta ignorando le violazioni dei diritti umani e la repressione politica interna. Questa “resa” non è solo un enorme abbaglio politico, ma un tradimento delle fondamenta su cui si basa la libertà individuale. Secondo Capezzone, la libertà non può essere negoziata o sacrificata per motivi di convenienza. La protezione della libertà di ogni individuo deve essere, quindi, la priorità di ogni politica estera che si rispetti. L’autore affronta la tematica della sicurezza attraverso un importante discorso della statista Margaret Thatcher (già Primo Ministro del Regno Unito dal 1979 e al 1990), avvenuto a Bruges il 20 settembre 1988, nel quale la “Lady di ferro” sottolineava che il nostro stile di vita e le democrazie non si basano solo sulla bontà delle nostre idee, ma anche sulla forza della nostra difesa interna ed estera. Evidenziando, quindi, che pace e libertà sono a rischio e sono appese ad equilibri molto fragili.

Un altro tema centrale dell’opera è il rapporto tra l’Occidente e l’Islam politico. Capezzone critica il fenomeno della “tolleranza” verso questi regimi che talvolta si trasforma in complicità verso ideologie che si oppongono apertamente ai valori liberali. Secondo l’Autore, la libertà di pensiero, di parola e la protezione dei diritti individuali sono palesemente sotto attacco da parte di forze estremiste che minacciano la sicurezza e la coesione delle società occidentali.

Capezzone avverte che una politica di arrendevolezza o di minimizzazione del fenomeno non fa altro che rendere le democrazie più vulnerabili, consentendo a ideologie autoritarie e fondamentaliste di radicarsi e prosperare nel nostro territorio. L’autore chiede con forza un cambiamento di approccio, dove le democrazie occidentali non si accontentino di parole “vuote”, ma si impegnino ad agire con determinazione. La libertà, infatti, non è solo un principio astratto, ma una realtà che deve essere difesa quotidianamente attraverso azioni concrete e una politica estera che non scenda mai a compromessi con chi viola i diritti umani. L’autore parla anche della protezione della libertà che, non deve limitarsi solamente a difendere i propri cittadini, ma implica anche il sostegno ai movimenti di libertà e democrazia nei paesi oppressi.

Capezzone, attraverso il suo libro, lancia un forte appello a un’Occidente che rischia di perdere di vista i propri valori fondamentali, invitando a riscoprire la forza morale e politica necessaria per affrontare le sfide globali senza compromettere i principi di giustizia e libertà. L’Autore non si limita a criticare, ma propone una panoramica alternativa, ossia una visione della politica estera che non debba temere di schierarsi dalla parte della libertà e dei diritti umani, anche se questo potrebbe comportare il rischio di scontrarsi con potenze autoritarie o forze estremiste.

In conclusione, il libro di Daniele Capezzone è una lettura fondamentale per chi desidera riflettere su come le democrazie liberali possano affrontare le sfide geopolitiche senza compromettere i propri valori. Capezzone ci esorta a non arrenderci, a non scendere a compromessi sulla libertà e sui diritti fondamentali in nome di una “stabilità” che appare incerta. La libertà, la democrazia e lo stato di diritto sono i pilastri su cui si fondano le nostre società e devono continuare a guidarci. In un contesto globale sempre più instabile e minaccioso, non possiamo permetterci di dimenticare che sacrificare la libertà per ragioni “strategiche” è il primo passo verso la sua erosione. In questo volume, quindi, l’Autore offre una visione stimolante su come l’Occidente dovrebbe rispondere alle minacce, sia interne che esterne, senza rinunciare a ciò che lo rende unico e vitale: i principi di libertà, stato di diritto e rispetto dei diritti umani.

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