I dilemmi della bioetica presi sul serio

Lunedì 15 ottobre abbiamo presentato il libro di Gilberto Corbellini e Chiara Lalli ”Bioetica per perplessi” insieme al primo coautore del libro (Professore di Storia della Medicina presso La Sapienza Università di Roma) e a Roberto Festa (Professore di Logica e Filosofia della Scienza presso l’Università di Trieste).

L’opera si configura come un vero e proprio manuale con un preambolo metodologico ed epistemologico, passando poi in rassegna le problematiche bioetiche più attuali come le questioni morali relative alla vita, dal suo concepitmento al termine, o l’uso di tecnologie per il controllo dei processi biologici implicati nella riproduzione, prevenzione e trattamento di malattie; ma anche nella produzione di cibo (come gli OGM), nella sperimentazione su uomini e animali, i trapianti, la medicina rigenerativa, le cellule staminali, la neuroetica e l’ambiente.

Come disciplina, la bioetica ha prodotto risultati incostanti e spesso concorre a rafforzare resistenze pregiudiziali rispetto alle innovazioni e all’ampliamento delle libertà individuali, poiché è difficile utilizzare la razionalità nelle argomentazioni bioetiche, trattandosi di tematiche che ci coinvolgono emotivamente in prima persona. Quest’opera rappresenta quindi un indispensabile punto di riferimento in un campo in cui sostanzialmente manca un approccio adeguatamente obiettivo e perciò ne consigliamo la lettura, quale strumento conoscitivo e orientativo per affrontare il complesso e stratificato universo rappresentato dalla bioetica.

L’autore promuove un approccio scientifico come chiave di lettura e interpretazione di ogni questione morale sollevata. Con ciò, si intende una predisposizione continua verso una mentalità orientata a tutte quelle caratteristiche di precisione, rigore e misurabilità. Fra i capisaldi di questo approccio e come convinzione di fondo che innerva ogni capitolo c’è la strutturale apertura verso qualsiasi punto di vista (e quindi la basilare liceità di ogni opinione), l’accettazione del pensiero critico come lente di lettura del mondo (un pensiero critico esplicitamente delineato come scetticismo morale), il rifiuto metodologico di ideologie, credenze confessionali e pregiudizi culturali. La ricostruzione di ogni opinione viene sempre operata tenendo conto del valore delle coordinate storiche, così da conferire al lettore una cornice indispensabile. L’esposizione di ogni paragrafo si concentra su domande precise, quelle domande cui sembra più impellente dover dare una risposta per ogni tema sollevato. Non mancano inoltre dei riquadri esplicativi nei quali sono riportati casi concreti ed esempi celebri.

Scendendo nel dettaglio, il libro si articola in una parte iniziale dedicata a una rassegna dello sviluppo della bioetica per poi passare all’importante capitolo dedicato alla definizione delle varie posizioni teoriche, con particolare riferimento al complesso rapporto tra senso morale e questioni bioetiche.

I capitoli successivi affrontano le grandi controversie bioetiche, verso le quali nessuno di noi può dirsi estraneo circa una posizione da sostenere, sia essa fondata su una particolare logica oppure su componenti culturali o ideologiche, o ancora su una sostanziale volontà di estraneità dal decidere, che è di fatto anch’essa una modalità di decisione. Fra questi temi spiccano l’aborto, la sperimentazione della ricerca dinanzi alle nuove possibilità offerte da una scienza sempre più potente, ma anche i dilemmi che riguardano l’ambiente e il nostro ecosistema. A quest’ultimo proposito, invitiamo a una lettura attenta della sezione dedicata proprio all’ambiente e in particolare agli OGM, quale esempio di analisi multi prospettica e fuori dalle convenzioni di una retorica accettazione di punti di vista omologati. Infine, il capitolo sulla comunicazione scientifica ci pone di fronte a un’altra serie di questioni interessanti, relativamente alla percezione della scienza e dei suoi risultati all’interno di una società complessa come quella in cui viviamo.

In conclusione, ci sentiamo di consigliare la lettura di questo libro, per la completezza dell’esposizione, per tutta quella serie di caratteristiche che definiscono un lavoro rigoroso, ma soprattutto perché ci pone dinnanzi a domande indifferibili, a un insieme di momenti e di scelte di cui la nostra vita, presto o tardi, dovrà affrontare.

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