Il Pantheon liberale e i suoi avversari secondo Carlo Lottieri

Fare chiarezza. In queste due semplici parole c’è tutto il libro del professor Lottieri. Un merito non da poco. In un momento storico come quello attuale, in cui la libertà è una bandiera da sventolare, di cui ammantare la propria volontà di potenza, il testo “Liberali e non”, rappresenta quella ventata che spazza le nebbie che rendono difficile il comprendere il significato ed il senso esistenziale sia individuale sia comunitario. Accurato nei riferimenti testuali, intellettualmente onesto, attento ai dettagli che traducono lo spirito dei diversi autori indagati, capace di critica ma anche di elogio, imparziale ma contemporaneamente severo giudice, amante autentico della libertà. Nulla è lasciato al caso e questo dimostra quanto un pensatore come il professor Lottieri rientri in quella cerchia di mosche bianche che punzecchiano la baronia universitaria innamorata del milieu comune più che della Verità, serva di un potere che la foraggia e la ammansisce incapace di essere educatrice. Questa raccolta di articoli fin dall’introduzione mette in chiaro che vanno riconosciuti come liberali quanti valorizzano la dignità del singolo contro le pretese della collettività, la società civile contro lo Stato, il diritto contro l’arbitrio della classe politica” (pagina 8) e di conseguenza “mette all’indice” autori che fondano il concetto di libertà negando la necessità (l’impossibile altrimenti) oggetto della cono-
scenza umana e che esaltano il mero contingente, negando il sensibile in favore di un volontarismo autoreferenziale ed auto poietico che è, di nuovo, negazione della ragione umana.

Da un lato Hobbes e dall’altro Locke, in uno schieramento Montesquieu, Rosmini e Bastiat, nell’altro Hegel Proudhon e Rosseau, Mises contro Weber, Hayek che stravince il confronto con Keynes in questo continuo confronto di pensiero politico, quindi sociologico, giurisdizionale e filosofico, la Libertà è la bussola esistenziale che viene indefessamente e strenuamente difesa da quei sofismi relativistici che oggi la fanno da padrona. Nota di ulterioremerito di questo testo che non può mancare nella biblioteca di chi si professa liberale è il riannodare quel filo (tra l’altro logico) che funge da collante tra il mondo cattolico ed il mondo liberale. Frutto di incomprensioni dovute all’associare Risorgimento e libertà, la contrapposizione cattolicesimo e mondo liberale trova il proprio termine in autori come Tocque- ville, il già citato Rosmini, nel Cattaneo e nello Spencer e soprattutto riabbraccia quel fantastico periodo che è stato il MedioEvo epoca storica che il Lottieri difende (a ben vedere) anche in un suo altro testo (Credere nello Stato? Teologia politica e dissimulazione da Filippo Il Bello a Wikileaks, Rubettino) e che dimostra quanto il problema della libertà e di conseguenza il pensiero liberale vedano la luce con la nascita dello Stato moderno che si fonda su due pilastri: il luteranesimo ed il machiavellismo.

Liberal e Democratici “i politici e i pensatori più impegnati ad accrescere il potere dello Stato” da una parte e dall’altra “quanti sono rimasti fedeli al liberalismo di mercato […] conservative (con-servatori dell’individualismo di un tempo), oppure classical liberal (liberali secondo l’accezione tradizionale) o anche libertarian” questi sono i due schieramenti che oggi combattono una battaglia politica che, appare sempre più evidente in Occidente, vede i primi prevalere grazie al predominio culturale che fa dello Stato lo strumento attraverso cui fare, costruire il mondo e l’uomo.

Democrazia e liberalismo hanno un antitetico modo d’intendere il principio d’eguaglianza. Da un lato si cede il potere ad un gruppo ristretto di soggetti che legiferano e dominano l’uomo dall’altro si confida nell’uomo non dimenticando il principio relazionale che non è limite (la mia libertà finisce dove inizia la tua) ma è sostanza della pratica Liberale. Un libro da portare in “cabina elettorale” e da leggere prima di scegliere il simbolo su cui porre la X. Un grazie al professor Lottieri per questo brillante ed agile saggio che può già da oggi essere annoverato tra i classici del pensiero politico. Ed un classico è un contemporaneo del futuro: dice oggi ciò che succederà domani! Ed è inquietante scoprire come la democrazia stia uccidendo la libertà.

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