I valori umanistici come salvaguardia della democrazia

Il libro “I geni invisibili della democrazia. La cultura umanistica come presidio di libertà” di Enzo di Nuoscio nasce dall’esigenza di spiegare come lo studio delle scienze umane e sociali, in un mondo che tende sempre di più a privilegiare la formazione tecnico – scientifica, sia di fondamentale importanza, poiché strettamente legato alle sorti della democrazia.

Queste materie infatti, a detta dell’autore, costituiscono il pilastro fondamentale per l’affermazione e la sopravvivenza delle democrazie principalmente per due motivi: in primo luogo, contribuiscono a sviluppare la capacità critica, l’intelligenza filologica e l’autonomia di giudizio, competenze indispensabili affinché i cittadini possano partecipare attivamente e consapevolmente alla vita democratica. In secondo luogo, difendono le conoscenze, i valori e le pratiche sociali passate che hanno costituito la base per lo sviluppo della democrazia. 

Il testo critica quindi le decisioni prese negli ultimi decenni in gran parte dei Paesi occidentali, tra cui il nostro, he hanno progressivamente ridotto l’importanza dello studio e dell’insegnamento delle materie umanistiche a favore di quelle scientifiche, come si evince dai programmi scolastici, sia nelle scuole medie che in quelle superiori, ma anche in ambito universitario.

Così, seguendo questa tendenza, la società contemporanea, in cui tutti i cittadini hanno accesso a un’enorme quantità di informazioni e hanno a disposizione nuovi mezzi per esprimere le proprie opinioni, che avrebbe più di tutte bisogno di una formazione umanistica, la penalizza maggiormente considerandola erroneamente come alternativa a quella scientifica.

Di Nuoscio fa quindi una panoramica di come le materie umanistiche possano contribuire allo sviluppo dei “geni invisibili”, ovvero capacità critica e autonomia di giudizio, sentinelle dei principi fondamentali che sono essenziali affinchè la democrazia possa neutralizzare i “demoni visibili”, suoi nemici. 

Lo studio della filosofia aiuta a convivere con l’incertezza, a valorizzare il pluralismo delle idee e la discussione critica, e favorisce il dibattito pubblico, essenziale per la democrazia, evitando il pericolo rappresentato dai possessori di verità assolute.

Lo studio filologico sviluppa la capacità di comprendere il significato di un testo, requisito fondamentale per il cittadino democratico. Questa abilità consente di esercitare un giudizio critico e di confrontare diverse posizioni, promuovendo l’autonomia interpretativa e contrastando la manipolazione delle informazioni e il dogmatismo.

La conoscenza storica è fondamentale per combattere due atteggiamenti pericolosi per la democrazia: confondere i difetti della democrazia come prova del suo fallimento, portando a critiche estreme e qualificazioni di “falsa democrazia” e credere che la democrazia sia irreversibile, ignorando la possibilità del suo collasso. La conoscenza del passato ci mostra che le democrazie sono costruzioni storiche fragili, sempre suscettibili di essere rovesciate, e che gli ideali democratici richiedono un’evoluzione graduale e il continuo miglioramento critico.

Il cittadino democratico deve essere intellettualmente preparato ad affrontare situazioni di crisi economica e sociale, evitando di cercare capri espiatori e di attribuire alla democrazia responsabilità che non le spettano. Le scienze umane e sociali forniscono gli strumenti per comprendere il proprio lavoro nel contesto sociale e valoriale, promuovendo la consapevolezza dell’importanza della comunità e dei legami sociali per preservare la democrazia.

La letteratura, specialmente la lettura dei classici, offre un addestramento filologico accessibile a tutti, insegnando a ricostruire il significato di un testo rispettandone l’alterità e a confrontare la libertà interpretativa con la fedeltà al testo. Questo sviluppo interpretativo è analogo a quello richiesto al cittadino democratico, chiamato a comprendere la sfera pubblica e a esercitare il controllo del potere con la stessa capacità critica. Inoltre, la letteratura e l’arte favoriscono lo sviluppo della libertà di interpretazione, immaginazione e critica, temute dai regimi autoritari per il potere di liberazione e di sfida che possono esercitare contro l’oscurantismo e la paura del mondo reale.

In sintesi, il libro di Enzo di Nuoscio sottolinea l’importanza delle scienze umane e sociali come “geni invisibili” che sostengono la democrazia, stimolando la capacità critica, l’autonomia di giudizio e la comprensione del passato. Queste discipline sono fondamentali per affrontare le sfide della società contemporanea e preservare i principi democratici, fornendo strumenti indispensabili per una cittadinanza consapevole e impegnata.

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