Il 27 maggio 2024 si è tenuta la 269 serata di Lodi Liberale in cui si presentava il libro “La brigata ebraica tra guerra e salvataggio dei sopravvissuti alla Shoah (1939- 1947)“ alla presenza dell’autore, Stefano Scaletta, (Dottore di Ricerca in Scienze storiche all’Università del Piemonte Orientale), di Stefano Magni (Giornalista), di Roberto Jarach (Presidente della Fondazione del Memoriale della Shoah di Milano nonché del presidente dell’associazione Lodi Liberale, Lorenzo Maggi.
Il libro è frutto di un intenso lavoro di indagini, ricerca di reperti, interviste ai sopravvissuti, finalizzati alla ricostruzione storica della costituzione della Brigata Ebraica, alle sue motivazioni, ai fatti e all’importanza del suo posizionamento strategico nel conflitto mondiale 1939/1945. La storia, che nasce e termina nella
Palestina mandataria, mostra la determinazione del popolo ebraico nello schierarsi con gli alleati anglo-americani, al fine di mostrare come gli ebrei di Palestina scelsero volontariamente, politicamente e strategicamente di confluire, dapprima singolarmente nell’esercito britannico contro il nemico nazi-fascista e successivamente come struttura autonoma facente parte organica dell’esercito di sua maestà .
Nella prima parte del lavoro si ha una descrizione generale di quanto, passo dopo passo, fu fatto dal volontariato ebraico in Palestina.
Scaletta descrive, inoltre, l’importanza delle pressioni politiche da parte dei dirigenti sionisti, successive all’apertura delle ostilità della Germania in Polonia. In seguito, l’autore racconta le campagne militari in Nord Africa, le attività come infiltrati, operazione clandestine in Europa e soprattutto si narrano gli eventi che hanno coinvolto la Brigata Ebraica e il contributo militare diretto nella liberazione dell’Italia occupata dalle truppe dell’esercito tedesco. Per finire, l’importante contributo che la Brigata Ebraica ebbe, nel primo dopoguerra, nell’aiutare i sopravvissuti ai campi di sterminio nel cercare i possibili ricongiungimenti familiari, per una ricostruzione delle comunità ebraiche e della loro vita sociale.
Non meno importante è la descrizione dell’evolversi della situazione politica del mondo ebraico all’interno dell’Impero Britannico. Dall’idea di una Legione Ebraica combattente, finalizzata a diventare l’esercito di un futuro stato ebraico, alle diffidenze del sionismo americano. L’autore racconta, con dovizia di particolari, le pressioni politiche finalizzate alla realizzazione del sogno sionista, descrivendone le diverse sfaccettature e le forti divisioni che vi erano nelle motivazioni della dirigenza ebraica.
Concludendo, è un libro particolarmente interessante, che ci mostra come in un periodo storico particolarmente pericoloso per il popolo ebraico, vi furono uomini coraggiosi che, oltre a difendere le loro famiglie nella Palestina mandataria dalla possibile invasione tedesca, trovarono il coraggio di combattere per la nostra libertà , nonostante fossimo gli artefici, con le leggi razziali, della persecuzione del popolo ebraico.
In aggiunta a tutto questo rimangono di particolare rilevanza le memorie di Piero Cividalli, ultimo sopravvissuto Italiano, che ci ha fatto l’onore di essere presente a Lodi in occasione della mostra sulla Brigata Ebraica nel novembre del 2018. I suoi ricordi, i suoi cimeli, ci rammentano chiaramente di come, un giovane appena diciottenne italo palestinese, scappato dall’Italia negli anni ’30 per vivere l’avventura di costruirsi una patria in cui vivere libero, non più ebreo errante alla ricerca di un luogo dove poter essere ebreo, sentisse però la necessità, nell’ora più buia, di contribuire alla liberazione della sua nazione d’origine.